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Ritenzione idrica in gravidanza: perché accade e come contrastarla

Moltissime donne lamentano di soffrire di ritenzione idrica e di non saper come fare per eliminarla. In gravidanza è ancora più frequente che la ritenzione si presenti e si intensifichi nell’arco dei nove mesi di gestazione. Tra ormoni e aumento di peso, le gambe potrebbero risentirne e gonfiarsi. Vediamo perché accade e come contrastare la ritenzione idrica in gravidanza.

Ritenzione idrica

La ritenzione idrica è dovuta a un eccessivo accumulo di liquidi nel corpo che si manifesta con insoliti gonfiori. Le zone più colpite sono le caviglie, le cosce, i glutei e l’addome. Quest’acqua in eccesso può ostacolare le normali funzioni metaboliche e fisiologiche indebolendo l’organismo. Solitamente le cause di ritenzione idrica sono da ricercarsi nell’alimentazione troppo ricca di sale, nella cattiva circolazione, nell’eccessivo consumo di farmaci antinfiammatori oppure, in casi più gravi, può essere collegata a disturbi renali, cardiaci e ipertensivi. La gravidanza invece è un periodo particolare in cui la donna va incontro a cambiamenti fisici e ormonali che destabilizzano l’organismo, cosa che può portare anche alla ritenzione idrica.

La ritenzione idrica in gravidanza

Le mamme in dolce attesa vedono cambiare il loro corpo fin dai primi mesi di gestazione. Gli ormoni controllano l’umore e la fame, nonché l’energia e le funzioni fisiologiche. Da questi fenomeni può dipendere anche la ritenzione idrica in gravidanza, che s’intensifica soprattutto nell’ultimo trimestre. È proprio in questo periodo che molte donne lamentano un’eccessiva pesantezza oltre che il gonfiore a piedi e caviglie. L’aumento di peso, necessario alla crescita del feto, può portare inevitabilmente a una maggior pressione sulle gambe e quindi alla vasodilatazione. A causa di questi sintomi, i liquidi cominciano a ristagnare nel corpo e lo manifestano esternamente attraverso l’ingrossamento dei tessuti.

Rimedi per la ritenzione in dolce attesa

Per favorire una corretta circolazione, e quindi ridurre la ritenzione idrica, un buon consiglio è quello di tenere le gambe lievemente sollevate quando ci si distende supini. Per fare ciò basta posizionare uno o più cuscini sotto le gambe, oppure tra una gamba e l’altra quando ci si corica sul fianco. Questo può aiutare la schiena e alleviare la pressione su vene e arterie. Un’altra raccomandazione è quella di non stare troppo tempo in piedi, o comunque di indossare anche in quel caso delle scarpe comode che non stringano troppo. A questo bisognerebbe unire un po’ di attività fisica giornaliera, sempre se consentito dal proprio medico curante. Infine, per quanto riguarda la dieta, sarebbe opportuno limitare l’assunzione di cibi particolarmente salati e bere almeno un litro e mezzo di acqua ogni giorno.

A ogni problema la sua soluzione

La ritenzione idrica si manifesta con gonfiore localizzato ai piedi, alle caviglie, ai glutei e spesso anche all’addome. Non sempre però il gonfiore nasconde innocui disturbi. È il caso della preeclampsia, o gestosi, che causa un malfunzionamento della placenta in gravidanza. Questo può indebolire la circolazione, mettendo a rischio la donna e il feto. È bene quindi assicurarsi che il gonfiore sia dovuto a liquidi in eccesso piuttosto che a disturbi più gravi. Dopo un’attenta anamnesi, il medico potrà consigliare la terapia giusta per il vostro problema. Potrebbe anche suggerire l’utilizzo di un integratore diuretico naturale per eliminare i liquidi in eccesso e restituire vigore all’organismo.

In gravidanza è fondamentale imparare a conoscere il proprio corpo e ascoltarlo. Ogni segnale può nascondere qualcosa in più, oppure semplicemente confermare che va tutto bene. Prima di assumere qualsiasi medicinale o integratore, anche se naturale, c’è bisogno del parere dello specialista di riferimento. Una mamma sana è una mamma felice, così come lo sarà il suo bambino.

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